La globalizzazione ha radicalmente cambiato non solo ogni ordine culturale del mondo, ma anche il nostro modo di sentire, di pensare e di desiderare. I suoi effetti sono evidenti nell’economia, nella tecnologia e nella comunicazione, ma le grandi civiltà, a loro modo, usano questa apparente omologazione con una ‘località’ antropologicamente sempre più originale nella pratica di vita e nell’immaginario. Solo un sapere ibrido capace di coniugare insieme interculturalità ed economia, storia sociale e Big Data può aiutarci a dare un senso alle configurazioni del presente e soprattutto a ipotizzare gli sviluppi e gli scenari che ci aspettano.