La capacità che più ha determinato il nostro successo, come specie, è quella di esprimerci con un linguaggio, che consente lo scambio di informazioni, emozioni, culture condivise e tramandate. Oggi rischiamo di perdere questa unicità della nostra specie a causa dei progressi dell’Intelligenza Artificiale, che sembra parlare, scrivere e tradurre come e meglio di noi. Dobbiamo temere la concorrenza dei simulatori del linguaggio naturale oppure questi ultimi ci insegnano qualcosa sulla natura del nostro linguaggio a cui non avevamo ancora pensato? Come possiamo superare le barriere tra una lingua e un’altra e per quanto tempo saremo ancora noi, come esseri umani, a doverlo fare? E ancora, la creatività individuale del linguaggio nella letteratura come può essere rappresentata con l’IA, un aggregato di sapere per sua natura collettivo?