Fin dalla preistoria e poi nell’antichità, gli esseri umani hanno guardato il cielo interrogandosi su cosa ci fosse in quella distesa buia e stellata, provando a stabilire una connessione almeno simbolica tra noi e le sfere celesti. Nell’ultimo secolo però l’uomo ha fatto incredibili passi in avanti: abbiamo lasciato la Terra fisicamente, inviato i nostri strumenti fino ai confini del Sistema Solare e rivelato oggetti cosmici, del tutto inattesi, come i buchi neri. E soprattutto abbiamo scoperto che l’Universo è molto più dinamico, e ’vivo’, di quanto immaginassimo, popolato da fenomeni estremi, violenti, fuori della nostra portata. Nel 2015 è stata fatta una straordinaria scoperta, premiata due anni dopo con il Nobel: le onde gravitazionali, flebili segnali che arrivano dallo spazio profondo. Trovarle non è stato facile e ha richiesto di misurare deformazioni dello Spazio Tempo inferiori al milionesimo del raggio di un atomo. Ma i ricercatori ci sono riusciti, grazie anche a ’rivelatori di onde gravitazionali‘, come Virgo, che si trova in Italia, vicino Pisa. E oggi quella che era immaginazione di spazi remoti e irraggiungibili è divenuta una possibilità reale di osservare, ascoltare ed esplorare.