Sensibilità e vulnerabilità sono due condizioni della nostra personalità che generalmente associamo a qualcosa di negativo, riferendoci a persone fragili, senza nessuna virtù e con lo stigma dei perdenti. Andrebbero invece rivalutate e intese come potenti strumenti di conoscenza e di emancipazione, forze propulsive e veri motori di cambiamento. Come dovremmo quindi considerarle, punti di forza o di debolezza?